L’esame elettromiografico è uno strumento diagnostico per la valutazione delle malattie del sistema nervoso periferico, rappresenta un’estensione dell’esame neurologico clinico e permette di formulare la diagnosi, seguire il decorso e fornire una prognosi per le principali malattie neuromuscolari.
L’esame deve essere sempre preceduto da una valutazione neurologica allo scopo di individuare i deficit neurologici da analizzare e orientare in maniera dinamica i test neurofisiologici.
A tal fine è utile la visione dei precedenti esami svolti al riguardo (TC, RMN, ecc.).
La durata dell’esame sarà quindi variabile, da 20 minuti a un massimo di 40 minuti, a seconda del numero di test e della metodologia.
Sulla base della problematica clinica, il neurologo progetta i dettagli dell’esame valutando quali nervi e muscoli esaminare, e quali prove neurofisiologiche eseguire per giungere alla diagnosi.
Nell’elettromiografia distinguiamo due fasi:
Le indicazioni più frequenti sono le seguenti:
Le due metodiche ENG ed EMG permettono di: